Produzione: Cooperativa Teatrale Prometeo
Con il contributo: Provincia Autonoma di Bolzano
Con: Francesca Camilla D'Amico - Dario Spadon
Disegno luci: Mauro Baissarda
Retroproiezioni: Ilaria Scarpa - Luca Telleschi ©Diane
Direzione musicale - composizione - tastiere: Tiziano Popoli
Tromba: Christian Stanchina
Pianoforte: Luca Schinai
Violino: Andrea Leopardi - Monika Macchion
Viola: Roberto Federico
Violoncello: Francesco Ciech
Contrabbasso - basso elettrico: Andrea Gallesi

Spettacolo di letture, musiche originali e retroproiezioni

Le granate, le bombarde, le torpedini scoppiavano da tutte le parti in uno spazio di pochi metri quadrati; nuvole di fumo e di polvere s'alzavano intorno a noi, oscurando il sole; sassi e terra piovevano sul cocuzzolo brullo; gli shrapnels schiantavano nell'aria inondandoci di pallottole, per fortuna innocue, e le loro nuvolette, bianche, nere, rosee parevano indugiarsi proprio sopra di noi per indicare il bersaglio ai nemici. Ogni tanto un tonfo più formidabile, un 305, faceva sobbalzare il suolo; e allora sembrava che persino il cielo oscillasse e si scolorasse di sgomento. Era nel pensiero di ognuno di noi che ciascun attimo in quell'inferno era l'ultimo della nostra esistenza. Ci guardavamo, trattenendo il respiro, preparati ormai al sacrificio imminente, come vittime rassegnate al loro destino fissato dall'eternità. Il sole, quasi allo zenit, ci schiacciava con le sue fiamme implacabili; il cielo bianco a forza di esser limpido ci abbarbagliava; la terra smossa della trincea ardeva e si sfaldava piano piano; le nostre membra bollivano ammassate in quell'afa ristretta. Non saprei dire quanto restammo in quell'attesa di un colpo che ci sfracellasse e mettesse fine alla nostra agonia. So invece che a un certo punto i nostri spiriti si sollevarono d'improvviso, come se avessimo superato il limite massimo di un angoscia istintiva, e una gaia serenità si diffuse fra noi. No, tutto era troppo terribile e assurdo per considerarlo al modo naturale: meglio divenire assurdi anche noi, denudarci della nostra umanità, come sempre ci si denuda in guerra, davanti alla morte, la cui presenza fa tutti belli e puri. Tirammo fuori, chi la sigaretta, chi la pipa, e ci mettemmo a fumare e a motteggiare. La tempesta delle cannonate, degli urli, dei rombi, dei sibili continuava. Continuasse pure; noi ridevamo intanto per l'ultima volta, trasfigurati in una sorta di luce tragica che ci rendeva grandi.

(Ardengo Soffici, da: “Giornale di battaglia”)

Lo spettacolo

Due attori affrontano un percorso tra letteratura e storia, con testi di poesia e prosa immersi in musica, suoni e video rigorosamente originali, per raccontare la Prima Guerra Mondiale tra incanto e disillusione, dall’euforia interventista alla presa di coscienza delle atrocità del primo conflitto tecnologico e di massa.

Il DVD

La Compagnia ha realizzato un DVD che riproduce le retroproiezioni utilizzate durante lo spettacolo. La produzione, di forte impatto visivo ed emozionale, raccoglie, recitati da due attori su una colonna sonora originale, testi di autori italiani che hanno vissuto di persona il primo conflitto mondiale.

Locandina

in preparazione

Gallery

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Video

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Musica

Bella è la guerra

Nelle mani della sorte

Il cielo

Il libretto del DVD

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Rassegna stampa

Nelle mani della sorte - Cenerentola 01.2023
Prima Guerra Mondiale, che si vede sullo schermo retrostante con immagini "reali" e creazioni di luce, e si sente narrare dagli interpreti con testi... canzoni (canta veramente bene Francesca Camilla D'Amico, oltre a saper recitare), musiche che sottolineano l'orrore della guerra... Questa grande sinestesia narra un pezzo di storia, non solo "patria", portandoci a rileggere i testi della letteratura italiana, spesso dimenticati, e divenendo dunque utile strumento anche per un pubblico studentesco...
(Irene Carrubba e Eugen Galasso)